Protagonista indiscusso dell'Azienda è l'Olio Extravergine d'Oliva 100% calabrese, prodotto da uliveti delle varietà Verace di Saracena, Tondina e Carolea, cultivar olivicole tipiche della Calabria.
L'Olio Lacava è ottenuto sia mediante procedimenti meccanici che tradizionali.
Di un verde intenso appena spremuto, per poi rischiararsi fino ad acquisire la tonalità di un giallo brillante, è caratterizzato da un profumo aromatico e da un gusto che differisce in base al processo di lavorazione: dolce se ottenuto da frantoio tradizionale, tendente al piccante se ottenuto da procedimento meccanico.
L'Olio Extravergine d'Oliva spremuto a freddo - cioè da procedimento meccanico - è inoltre naturalmente ricco di polifenoli, sostanze organiche naturali dalle diverse proprietà benefiche: si tratta di antibatteri, antipruriginosi e antiparassitari, antiossidanti e antinfiammatori in grado di proteggere le cellule dallo stress ossidativo e in grado di tenere sotto controllo i livelli di colesterolo.
I nostri sono uliveti centenari, presenti nel territorio da generazioni.
La coltura di questi alberi straordinariamente longevi richiede cure in più periodi dell'anno, affinché la campagna di raccolta delle olive possa essere carica di frutti.
La prima lavorazione avviene in primavera con l'aratura del terreno: smuovere la terra consente alle radici un'aerazione ottimale e, di conseguenza, una crescita migliore e maggiormente proficua.
Terminata l'estate, una seconda aratura arriva verso fine settembre in modo da permettere una nuova ossigenazione. Ulteriore lavoro da svolgere in questo periodo è quello del taglio dei succhioni, ossia dei nuovi rametti nati a seguito di una precedente potatura. Trattandosi di rami giovani, i succhioni ricevono un maggior apporto linfatico che viene quindi sottratto al resto della pianta; ecco perché eliminarli diventa di vitale importanza per il benessere dei frutti, ai quali sarà così garantito il nutrimento necessario.
A fine ottobre si giunge al periodo più impegnativo e al contempo più soddisfacente: la raccolta delle olive, la quale solitamente porta carichi estremamente abbondanti ogni 2 anni.
A seguito di una campagna particolarmente ricca, le piante d'ulivo necessitano di un "tempo di riposo", periodo durante il quale avranno modo di rigenerarsi grazie anche alla potuta che verrà effettuata nel febbraio successivo alla raccolta con questo preciso scopo.
Oltre che richiedere uno sforzo fisico, la campagna di raccolta prevede dei tempi da rispettare più o meno prestabiliti per ottenere un prodotto di qualità che sia il più genuino possibile.
Ogni due sere portiamo le olive raccolte al frantoio, le quali saranno molite entro e non oltre il giorno seguente. Versate nella tramoggia, le olive subiscono un lavaggio (effettuato rigorosamente con acqua potabile per eliminare eventuali impurità) al termine del quale si procede con la frangitura, processo che schiaccia le olive e che permette di ottenere una pasta - la cosiddetta sansa - dall'odore pungente. Ottenuta la sansa, il passaggio successivo è quello della gramolatura: si tratta di un'operazione cruciale, durante la quale la sansa è mescolata continuamente per far sì che l'acqua si distacchi dall'olio. Una perfetta gramolatura consentirà l'uniformità dell'olio e, di conseguenza, una maggiore qualità per il prodotto finale.
L'ultimo passaggio - il più importante di tutti - è quello della spremitura: la pasta di olive viene immessa in un grosso decanter che, grazie a un’elevata velocità, separa la sansa dal mosto oleoso, separato a sua volta in olio e acqua di vegetazione da un'apposita centrifuga.
Il risultato finale è l'olio extravergine d'oliva, dall'inconfondibile qualità.
La spremitura può essere eseguita secondo due metodi: a freddo e a caldo.
Nella spremitura a freddo, quella relativa al frantoio tradizionale, le olive vengono macinate in modo continuo e a temperatura ambiente. L'olio ottenuto avrà un gusto delicato, tendente al dolce.
La spremitura a caldo, invece, quella relativa ai processi meccanici, prevede dei punti di calore che aiutano a migliorare la resa dell'olio, caratterizzato da un gusto tendente al piccante. Il pizzicore che si percepisce in questo caso è sinonimo di bassa acidità e quindi di una buona qualità del prodotto.